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Il settore della ristorazione italiana si avvia verso una ripresa stabile, con una crescita prevista per il 2024 superiore al PIL nazionale. Sotto la guida di Lino Stoppani, FIPE punta su produttività, qualità del Made in Italy e nuove strategie educative contro lo spreco alimentare. L’attrattività del settore è sostenuta da un nuovo contratto nazionale con aumenti salariali e percorsi di carriera più chiari. Nonostante le sfide, digitalizzazione, sostenibilità e turismo promettono un futuro prospero per un comparto cruciale per l’economia e la cultura italiana.

Durante l’assemblea annuale di Fipe Confcommercio, il presidente Lino Enrico Stoppani, riconfermato nel suo incarico, ha evidenziato la necessità di una svolta nella ristorazione italiana. Ha denunciato i limiti di un settore penalizzato dall’imprenditoria di necessità, con scarsa qualità e produttività, e ha chiesto interventi istituzionali per migliorare formazione, regolamentazioni e condizioni di lavoro. Tra le proposte: educazione alimentare nelle scuole e regole più severe per le licenze.

La ristorazione nei centri commerciali italiani si consolida come un elemento chiave per il loro successo, registrando un aumento del fatturato del +3,8% a settembre 2024 rispetto all’anno precedente. Secondo l’Osservatorio Cncc-EY, questo comparto si distingue per la capacità di adattarsi alle nuove abitudini dei consumatori attraverso format innovativi e diversificati, confermandosi un driver strategico per la crescita complessiva del retail (+7%).

Il settore della ristorazione italiana, come evidenziato dal Rapporto Ristorazione 2024 di FIPE, mostra una crescita significativa e un forte contributo all’economia nazionale. Nel 2023, ha generato 54 miliardi di euro e registrato un incremento degli investimenti, con particolare attenzione alla sostenibilità. Il comparto occupa oltre un milione di lavoratori, riflettendo una ripresa stabile e una maggiore stabilità occupazionale.

Fipe Confcommercio ha istituito il Coordinamento dei Ristoranti Italiani all’Estero, guidato da Roberto Costa, per proteggere e valorizzare l’autenticità della cucina italiana fuori dall’Italia, contrastando l’italian sounding. L’iniziativa intende sostenere migliaia di ristoranti italiani in 15 Paesi, promuovendo la cucina italiana come ambasciatrice culturale e candidandola a Patrimonio immateriale Unesco.

Un’indagine dell’Osservatorio Ristorazione rivela che il 38,3% dei turisti in Italia sceglie i ristoranti online, con Google e TripAdvisor tra le piattaforme più utilizzate. Tuttavia, il passaparola resta dominante, influenzando il 50,7% delle scelte. Un nuovo trend nel 2024 è l’introduzione della carta di credito a garanzia per le prenotazioni, per contrastare il no-show che causa perdite economiche.