Ristorazione, lo stato dell’arte in Italia: un’analisi Fipe-Confcommercio

Durante i due giorni di Convegno Edifis “Dire Fare Mangiare”, il Direttore dell’Ufficio Studi Fipe, Luciano Sbraga, ha presentato a un panel di esperti del settore il nuovo studio di Fipe-Confommercio sull’andamento del mercato della ristorazione, analizzando doversi fattori come innovazione, crescita e ruolo dei lavoratori nel settore.

Dall’analisi emerge che il valore della filiera agroalimentare è elevato, con 40,5 miliardi di euro nel settore agricolo, 36,7 miliardi nell’industria alimentare e ben 54,1 miliardi nel settore della ristorazione, che si colloca perciò al primo posto per valore aggiunto corrente generato nel 2023. Lo stesso settore, si sta parallelamente ristabilizzando su livelli di crescita pre-pandemici ed è protagonista di un aumento della presenza di imprese femminili (29,9%), giovanili (12,9%) e straniere (13,8%).

Da uno spaccato sul lavoro nel comparto si evidenzia come, dopo l’arresto del 2020, il numero di lavoratori nel settore è aumentato più che in altre economie, con un incremento dei lavoratori dipendenti (+8,5%), specialmente giovani under 30 (+61,9% dal 2009) e donne (che sono ad ora pari a 550.000, +150.000 unità dal 2013).

Nonostante l’aumento dei prezzi e il caro vita degli ultimi anni, le variazioni di consumo del compato sono rimaste molto più basse e lineari che in altri settori, come quello dei beni alimentari, delle bevande e degli alloggi. Inoltre, il report dimostra come il settore stia nuovamente crescendo dopo gli anni della pandemia, con consumi legati alla ristorazione che rappresentano il 32% del totale dei consumi alimentari, di cui quelli effettuati fuori casa si sono finlmente riposizionati alla stessa quota di quelli in casa, come da livelli pre-panmici.

Infine, la sostenibilità si riconferma pilastro fondamentale per lo sviluppo del settore; la quasi totalità delle strutture di ristorazone (96%) ha introdotto misure rispettose dell’ambiente, come l’utilizzo di ingredienti locali e stagionali e misure di contrasto allo spreco alimentare. Il 91% ha già introdotto misure di efficientamento energetico e l’87% strumenti digitali di automazione ed efficentamento operativo.

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