Categoria: Food & Trends

tecnologica e da nuovi format focalizzati sull’esperienzialità. La ricerca Eating Out. A Global Survey on Attitudes and Behaviors mette in luce differenze culturali tra Italia e Paesi del Golfo, evidenziando come i consumatori italiani prediligano qualità e ingredienti, mentre nei GCC il servizio è fondamentale. Entrambe le realtà condividono l’attenzione ai prodotti locali, ma differiscono nelle priorità e nelle modalità di socialità.

A settembre l’inflazione nel settore della ristorazione italiana ha mostrato una lieve frenata, stabilizzandosi al +3,01% per il comparto complessivo e al +3,0% per la ristorazione commerciale. I dati indicano una riduzione più ampia dell’inflazione, sostenuta dal calo dei costi energetici, pur con alcune eccezioni, come pasticceria e gelateria, che registrano aumenti sopra la media. In controtendenza il settore del delivery, che segna un calo dell’1,5% rispetto all’anno scorso.

Il Rapporto Ristorazione FIPE 2024 evidenzia la difficoltà del settore a mantenere stabilità economica, con un saldo negativo di quasi 9.000 attività nel 2023. Un possibile rimedio è il Revenue Management, una strategia di prezzo dinamico introdotta negli Stati Uniti, che potrebbe ottimizzare i profitti dei ristoratori italiani e migliorare la gestione delle risorse, adattandosi meglio alla variabilità della domanda.

Nel mese di agosto, l’inflazione nel settore della ristorazione ha registrato un aumento del +3,2%, significativamente superiore all’inflazione generale, scesa all’1,1%. I bar hanno mantenuto un incremento del +3,3%, con aumenti maggiori per prodotti di pasticceria e gelateria. Ristoranti e pizzerie hanno visto un’inflazione del +3,4%, mentre il servizio di delivery ha evidenziato un incremento del +4,3%. Questi dati evidenziano la continua pressione inflazionistica nel settore, specialmente per il consumo fuori casa e la consegna a domicilio.

Nel 2023, la ristorazione nei centri commerciali italiani ha registrato una crescita del 15,8%, raggiungendo un giro d’affari di 5,6 miliardi di euro. Tradizionalmente legata alla pausa pranzo, la domanda si è estesa anche alle ore serali, grazie agli investimenti delle insegne che hanno ampliato i servizi e organizzato eventi. Le aree food court si sono evolute, offrendo una maggiore varietà e servizi aggiuntivi, migliorando l’esperienza culinaria post-pandemia.